ACCADIMENTI E SCELTE: RACCONTI DI NEUROSCIENZE

Evento divulgativo tenutosi al Silos di Ponente Università di Verona il 24 settembre 2023

DESCRIZIONE

La storia di ognuno di noi è costruita da scelte e accadimenti che man mano si presentano nel corso della nostra vita. Le motivazioni, le risorse, i valori, fatti che succedono indipendentemente dalla propria volontà, costituiscono fattori importanti nella formazione di ogni persona. Quali sono e come hanno influito nel percorso intrapreso dalle neuroscienziate? Lo abbiamo scoperto ascoltando l’intervento di Maria Concetta Morrone, neuroscienziata e professoressa di fisiologia dell’Università di Pisa e Sonia Mele, neuroscienziata e tecnica di laboratorio dell’Università di Verona, co-autrice del progetto WiNEu storie non dette delle pioniere europee delle neuroscienze.

Evento organizzato con il patrocinio:

logo dipartimento di neuroscienze Biomedicina e Movimento Università di Verona

SINTESI DELL'EVENTO

interventi

Le pioniere delle neuroscienze: tra scelte personali e accadimenti storici
Diapositiva titolo intervento di Sonia Mele
Il percorso accademico delle donne è quasi sempre lo stesso intrapreso dagli uomini: laurea, dottorato, assegni di ricerca fino a ricoprire la carica di capo di laboratorio e professore. Eppure, alla fine, nonostante scoperte scientifiche importanti a volte anche eccezionali, il nome delle donne è destinato all’oblio. Tempo fa per un articolo in collaborazione con Tiziana Metitieri scrissi: “supponiamo di pensare, per gioco, a dieci nomi di scienziati in un minuto: facile, Einstein, Marconi, Fermi, Turing, Dulbecco, Golgi, Pascal, Tesla, Newton, Gauss. E la lista continuerebbe facilmente senza fermarsi a dieci. E per le donne? Probabilmente la lista comincerebbe con Montalcini, Hack, Curie, con qualche tentennamento forse verrebbe in mente Lovelace e il minuto scadrebbe senza aver completato la lista dei dieci nomi. Ma è proprio così? Le donne non hanno raggiunto traguardi di rilievo in campo scientifico? O sono semplicemente soggette all’oblio? È il caso delle storie delle pioniere europee delle neuroscienze. Maria Manasseina, Augusta Dejerine Klumpke, Constance Pascal, Anna Berliner, nomi dimenticati ma importantissimi al loro tempo. Avrebbero tutto il diritto di essere conosciute come Einstein ma nessuno sa il loro nome. Non mi soffermerò sulla difficoltà di “fare” scienza in quanto donne, o solo in parte. Vi racconterò l’importanza delle loro scoperte e quanto le loro scelte personali e ciò che è capitato nelle loro vite abbia contribuito a farle diventare grandi scienziate.
Sonia Mele
neuroscienziata e tecnica di laboratorio all'Università di Verona
Un incontro fortunato con la Scuola di Neuroscienze del Prof Moruzzi
Sono laureata in Fisica a Pisa, ma la mia passione è sempre stata lo studio del cervello e dei suoi meccanismi. Un giorno fortunato del 1974 il nostro assistente di laboratorio di fisica, Prof Giovanni Moruzzi, si ferma a parlare con noi studenti e io dichiaro che mi interessa la cibernetica: erano gli arbori dell’intelligenza artificiale e si intuiva solo vagamente l’innovazione che l’informatica avrebbe portato alla società. Lui mi dice che conoscere i meccanismi del cervello era indispensabile per affrontare in modo innovativo gli studi di cibernetica e mi offre la possibilità di incontrare ricercatori che effettuano questi studi in modelli animali e sull’uomo. Molto incuriosita accetto l’offerta e varco la porta dell’Istituto di Neuroscienze del CNR di Pisa, un momento cruciale che ha cambiato la mia vita e ha aperto interessi ignoti. Ho cominciato a frequentare il laboratorio del Prof Maffei, diretto dal Prof Giuseppe Moruzzi, padre di Giovanni, a cui è dedicata questa fondazione. In quel laboratorio internazionale ho appreso come la scienza di altissimo livello possa fiorire: non ero ancora laureata ma avevo già conosciuto ed ascoltato lezioni di diversi premi Nobel che visitavano l’Istituto di Fisiologia di Pisa. Il mio amore per questa disciplina è aumentato giorno dopo giorno e ancora ora, dopo quasi 45 anni, continua ad entusiasmarmi. Racconterò in questo incontro un po’ della storia delle Neuroscienze di Pisa e il suo influsso sulla mia carriera, con la speranza che possa essere di ispirazione a giovani che vogliono intraprendere l’emozionante strada della ricerca.
Maria Concetta Morrone
Docente di fisiologia all'Università di Pisa
Neuroscience Art 2023 Scatti creativi per le neuroscienze

Sguardi e inganni

Non basta avere gli occhi aperti per vedere. Dare un significato a ciò che si presenta davanti ai nostri occhi è un compito difficile, e spesso può causare interessanti illusioni, portandoci a vedere cose che nella realtà non ci sono. Una stessa realtà può apparire con infinite forme diverse, tante quante sono gli sguardi che la osservano.

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